
1. Le attività dei servizi turistici
Ogni singola impresa turistica si deve formare con una pianificazione e possedere le capacità tecniche, organizzative, di gestione e di mercato oltre che competenze di network. Sono queste attività indispensabili a generare flussi informativi, relazioni fra imprenditori, strategie di promozione e di marketing.
I processi di promozione e marketing dei prodotti turistici, hanno incontrato ampio consenso sia da parte della domanda sia sulle stesse relazioni di filiera tra le imprese del settore. L’avvento dei nuovi mezzi di comunicazione ITCs[1] sono stati i maggiori protagonisti di questo fenomeno; hanno intensificato in via proporzionale la domanda, contestualmente al crescere dei bisogni dei turisti.
Il comparto turistico è caratterizzato da distinte tipologie di imprese, i cui servizi sono legati da:
a) servizi di ospitalità di tipo primario (ricettività alberghiera e agrituristica, ostelli, affittacamere, case albergo, ecc.);
b) servizi di tipo accessorio non meno importanti dei primi (ristorazione, musei, parchi, spettacoli, entertainment, ecc.);
c) servizi complementari, sono i mezzi di trasporto (compagnie aeree, ferroviarie, etc.).
Sono inoltre presenti sul mercato imprese turistiche specializzate per la progettazione, commercializzazione, vendita e organizzazione dei prodotti turistici; sono i tour operator e le agenzie di viaggio, Queste imprese sono caratterizzate da stretti collegamenti direttamente o indirettamente interconnessi con le attività turistiche di cui sopra.
E’ evidente che le relazioni inter-imprenditoriali e reticolari nel settore turistico assumono una funzione preminente, sia per esigenze di complementarità di servizi offerti, che per funzionalità integrative verticali di filiera.
La domanda turistica attuale è orientata su vacanze brevi, ripetute durante l'anno; sono emerse nuove forme di turismo (turismo mordi e fuggi). I visitatori che si recano nei luoghi d’interesse, sempre più sono alla ricerca di prodotti non standardizzati, legati in qualche modo alla cultura locale. E’ consuetudine in questo periodo e sono sempre più richiesti servizi di massa a prezzi standardizzati con prodotti enogastronomici tipici; si richiedono servizi affidabili ed efficienti.
Il turismo è fonte primaria di ricchezza per l’Italia che, tra effetti diretti e indotti, genera oltre l’11 % del Pil e quasi il 12% dell’occupazione[2]. Direttamente occupa il 5% della forza lavoro.
Le attività turistiche sono caratterizzate da un’elevata intensità di occupazione con punte periodiche di richiesta che variano al variare delle destinazioni, delle condizioni climatiche stagionali e da eventi che coinvolgono le attività umane. Le professionalità date dalle molteplici attività presenti, sono uno dei motivi di misurazione per le opportunità di lavoro che queste offrono.
L’occupazione del settore rappresenta valori non trascurabili sia per dimensioni, sia per le opportunità offerte. Dati statistici confermano che in Italia nel 2008, un occupato su venti lavora nei vari comparti del turismo, tali valori sono superiori a quelli medi europei e sono in costante crescita[3].
La stagionalità della domanda e la deperibilità del prodotto, sono alcuni dei fattori che maggiormente impegnano il management alberghiero, a tale scopo si ritiene indispensabile di dover prendere in considerazione e procedere alle seguenti valutazioni:
a) tracciare le relazioni che esistono tra le nuove tendenze del cliente e le offerte presenti sul mercato di riferimento;
b) adeguarsi alla risposta e al cambiamento attraverso l'analisi delle principali componenti economiche e culturali;
c) evidenziare i principali fenomeni che hanno caratterizzato il cambiamento del prodotto ospitalità;
d) effettuare un’analisi di prospettive future sul territorio, eseguire una programmazione turistica adeguata alle possibili forme di turismo.
[3] Nel 2008, gli occupati nel settore del turismo sono poco meno di 1 milione e 200 mila unità, relazione su occupazione del settore turistico, p. 72. www.istat.it
1.1 I vari tipi di turismo e loro forme di diffusione
Dalla II metà del Novecento, la domanda turistica ha dato origine a processi evoluti di turismo innovativi per far fronte ai molteplici processi di segmentazione connessi al tessuto socio economico del territorio. Fra questi tipi di turismo di rilievo si ricordano: il turismo marino, il turismo culturale, il turismo montano, il turismo sportivo, il turismo termale-salutistico e altri minori forme di turismo ma, non meno importanti di questi.[1].
Negli anni 70, con l’avvento del turismo di massa, si sono formati nuovi concetti di economia orientati sempre più a un turismo capace di tutelare l’ambiente e le realtà socio-culturali sul territorio di destinazione. TO e Adv sempre più sono coinvolti a rivedere la programmazione dei loro prodotti-servizi e di trasporto: Si è formato un nuovo concetto di economia orientata a un turismo sostenibile. Fra queste forme di turismo di rilievo si ricordano:
Ø - il turismo sostenibile;
Ø - il turismo accessibile;
Ø - il turismo sociale;
Ø - il turismo responsabile;
Ø - l’ecoturismo;
Ø - il turismo solidale.
Ultimamente i governi dei Paesi occidentali hanno intrapreso o stanno definendo programmi a sostegno e tutela della salute della popolazione; dovuto anche ai crescenti costi per la Sanità si tende a promuovere una nuova forma di turismo di tipo salutistico.
Le imprese del settore si sono dovute riorganizzare (per confrontare e orientare le proprie scelte strategiche e di marketing), verso soluzioni innovative e differenziate, pur rispettando i criteri di efficacia e di efficienza incentrate sui prodotti e sui consumer. Le nuove soluzioni (segue)...........................................
1.2 La promozione turistica
1.3 La pianificazione strategica
La pianificazione strategica “è un sistema direzionale ovvero un meccanismo che sopporta la direzione nella formulazione dei contenuti delle strategie e nelle scelte per la loro implementazione allo scopo di garantire razionalità ed efficacia[1]”, si qualifica e si definisce quale procedura per esprimere obiettivi da raggiungere e azioni da mettere in atto. Le unità organizzative coinvolte e i modi di allocazione delle risorse interne aziendali, constano di diversi aspetti che le caratterizzano quali:
1) l’organizzazione formale;
2) la progettazione sistemica, “connessioni tra aree e funzioni del sistema impresa”;
3) una visione a breve termine;
4) una prospettiva di medio-lungo termine;
5) le connessioni organizzative interne ed esterne;
6) le decisioni strategiche e operative;
7) una piattaforma per le decisioni operative “Operational management plan”.
I momenti essenziali della pianificazione sono:
a) la definizione degli obiettivi di fondo;
b) la definizione di regole di comportamento, specie nei confronti degli stakeholder;
c) l'analisi del profilo competitivo di ogni ASA (Area strategica di affari);
d) l'identificazione delle alternative strategiche di ogni ASA e la formulazione delle rispettive scelte;
e) la formulazione di una strategia di "portafoglio";
f) la formulazione dei piani operativi[2].(segue) ..............................................................
I fattori complementari riferiti alle attività classificate di tipo secondario sono relativamente semplici da descrivere ma molto più complessi da comprendere quando si vogliano inserire nel più articolato sistema turistico di cui fanno parte. Per questi servizi, le strategie di marketing devono essere in grado di poter integrare con un’offerta mirata alla produzione di quanto si suppone che il mercato turistico richieda, seguendo quella variabile determinante che è la domanda. I web consumer sono sempre alla continua ricerca di prodotti da adeguare a nuove esigenze, per soddisfare le proprie necessità e motivazioni.